Intervista

Luigi Silenzi

Dalla Parte delle Seppie

Luigi Silenzi descrive come i pescatori di Porto San Giorgio utilizzassero grandi barche a vela e come la cooperativa locale garantisse stipendi regolari. La crisi della pesca a vela portò alla trasformazione del settore con l’introduzione dei motopescherecci. La socialità e la cooperazione erano fondamentali nella comunità marinara, con le famiglie che si aiutavano reciprocamente. Le donne gestivano la casa e la vendita del pesce. Silenzi critica la speculazione edilizia che ha distrutto molte case storiche dei pescatori e sottolinea l’importanza di preservare i valori di solidarietà in un contesto di cambiamento.

Riassunto del contenuto:

  • Storia della pesca a Porto San Giorgio: Luigi Silenzi racconta come alla fine dell’Ottocento la pesca venisse praticata con grandi imbarcazioni a vela, con pescatori che rimanevano in mare per settimane. La cooperativa di Porto San Giorgio giocò un ruolo fondamentale, introducendo il concetto di stipendio per i pescatori, a differenza dei proprietari privati che pagavano in base al pescato.

  • Crisi della pesca: Con il tempo, la pesca a vela iniziò a declinare, soprattutto durante il primo conflitto mondiale, portando a una trasformazione della marineria. I pescatori iniziarono a investire nei motopescherecci, cambiando radicalmente il modo di pescare.

  • Socialità e cooperazione: Silenzi sottolinea l’importanza della socialità nella comunità dei pescatori, che si aiutavano tra loro, con le famiglie che prestavano denaro per acquistare barche e migliorare le loro condizioni di vita. La cooperativa era un punto di riferimento importante, anche per sostenere chi era in difficoltà.

  • Ruolo delle donne: Le donne avevano un ruolo centrale nella gestione delle case e delle risorse economiche. Si occupavano di vendere il pesce e di gestire le spese della famiglia, giocando un ruolo fondamentale nella vita economica e sociale della comunità marinara.

  • Evoluzione e declino delle case marinare: Silenzi parla della trasformazione delle case basse dei pescatori in villini e della contaminazione tra stili architettonici locali e borghesi. Tuttavia, critica il declino e la speculazione edilizia che hanno portato alla distruzione di molte di queste abitazioni storiche.

  • Turismo e accoglienza: Porto San Giorgio divenne una meta turistica grazie alla comunità marinara, che integrava il proprio reddito accogliendo famiglie forestiere nelle loro case. Le donne gestivano l’ospitalità, e questo modello di accoglienza basato sulla convivialità lasciava un segno positivo nei visitatori.

  • Valori della comunità: Silenzi rimarca come la comunità marinara di Porto San Giorgio fosse basata su valori di solidarietà, cooperazione e progressione, piuttosto che su uno sviluppo che porta solo all’accumulo di ricchezza. Sottolinea che la perdita di questi valori rappresenta un rischio per il futuro.

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