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MESCOLATE CONTADINI MESCOLATE
la storia...
Il Miscuglio di Aleppo
What we do?
Mescolate Contadini Mescolate
Carne sintetica coltivata in laboratorio, editing genetico e creazione di nuove tipologie di Ogm, insetti come ingrediente base dell’alimentazione umana, robotizzazione delle produzioni agricole, queste “innovazioni” ci stanno portando a una produzione agroalimentare del tutto nuova e a delle abitudini alimentari inedite di cui ancora ignoriamo le conseguenze, in nome della salvaguardia del pianeta, delle sue risorse e in nome della lotta alla fame nel mondo. Questi sono gli effetti dell’«Agribusiness» e della «Rivoluzione Verde» nati dopo la seconda guerra mondiale. Dal 1943 al 1965 la Fondazione Rockfeller finanziò il “Rockfeller Foundation’s Mexican Agricultural Program”, per porre l’agricoltura al centro di un modello ampliato di ricerca e promozione della salute pubblica, da questo programma è nata questa trasformazione globale nota come “Rivoluzione Verde”. Da allora l’agricoltore è diventato la figura sempre meno importante nella filiera agroalimentare.
“True Cost of Food: Measuring What Matters to Transform the US Food System”
Nel rapporto del luglio 2021, “True Cost of Food: Measuring What Matters to Transform the US Food System”, la Fondazione Rockefeller è profondamente impegnata in uno sforzo coordinato in convergenza con il grande agribusiness, con il World Economic Forum di Davos con il Great Reset e con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per l’«Agricoltura Sostenibile», per cambiare radicalmente il modo in cui produciamo cibo e come calcoliamo il suo vero costo.
Rajiv Shah, il presidente della Fondazione Rockefeller afferma nel rapporto:
“L’attuale assetto del sistema alimentare statunitense ha portato a costosi impatti sulla salute delle persone, della società e del pianeta. Il riscaldamento globale, la riduzione della biodiversità, l’inquinamento dell’acqua e dell’aria, lo spreco alimentare e l’elevata incidenza di malattie legate all’alimentazione sono le principali conseguenze indesiderate dell’attuale sistema di produzione”.
Rajiv Shah –
President of the Rockefeller Foundation
Ma saranno davvero le famiglie di agricoltori il vero problema?
che se fosse utilizzato su scala planetaria darebbe una svolta positiva alla soluzione dei problemi della fame nel mondo, della malnutrizione, della prevenzione di molte patologie e al raggiungimento dell’autosufficenza alimentare soprattutto nei paesi più poveri. La potremmo definire una rivoluzione – e questa volta veramente Verde.
Povertà, fame e malnutrizione
Prof. Salvatore Ceccarelli Agrogenetista
Miglioramento Genetico Partecipativo Evolutivo
Popolazioni Evolutive - Il Miscuglio
L’altra grande innovazione che rende rivoluzionario il metodo di coltivazione applicato dai due ricercatori è che è basato sulla semina in campo di miscugli di sementi, anche dette “popolazioni evolutive”, centinaia a volte migliaia di genotipi differenti della stessa coltura, che anno dopo anno, sulla base di incroci che avvengono naturalmente, fanno sì che la composizione genetica della popolazione raccolta non sia mai la stessa di quella seminata. In questo modo, la popolazione si evolve adattandosi all’ambiente.
Quelli che produrranno di più saranno i genotipi migliori per quel terreno, per le condizioni climatiche della stagione di quella particolare annata, quelli che attraverso una selezione naturale si saranno meglio adattati. In un clima arido saranno i genotipi più predisposti a crescere attraverso una selezione naturale. I genotipi a bassa taglia sosterranno quelli ad alta taglia impedendone l’allettamento e contemporaneamente contrasteranno lo sviluppio di infestanti rendendo non necessari gli erbicidi. Un numero così elevato di genotipi, a differenza di quello che accade nelle varietà moderne costituite tutte da UNO stesso genotipo, contrasta l’attacco degli insetti e dei parassiti rendendo non necessari gli insetticidi. Nel corso del tempo, il consumo dei prodotti (pane e pasta) delle popolazioni evolutive di frumento (tenero e duro) ha generato una vasta aneddotica secondo la quale questi prodotti sono più digeribili di quelli commerciali e non creano problemi alle persone intolleranti al glutine. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che i prodotti delle popolazioni evolutive contengono una molteplicità di molecole di glutine, nessuna delle quali in quantità sufficiente da determinare reazioni avverse.
Il Seme
Il seme che si sviluppa in questo modo è altamente nutriente e ricco di sostanze benefiche per l’organismo. Il
seme, risultando dalle ibridazioni tra le moltitudini di varietà, sarà ogni anno diverso, ma non solo, saranno
differenti anche i raccolti tra terreni e climi differenti. In questo modo il seme non è brevettabile e non sarà
soggetto a monopoli delle grande industrie dell’agro alimentare.
Il risultato della Rivoluzione Verde iniziata il secolo scorso è invece un seme che è parte di un pacchetto tec-
nologico che include: acqua di irrigazione; diserbanti per evitare il propagarsi di erbe infestanti; insetticidi
che usati in modo intensivo rendono gli insetti nel tempo sempre più resistenti costringendo anno dopo anno
ad aumentare le dosi; concimi e macchine agricole.
Le principali industrie che detengono il monopolio dei semi, sono le stesse industrie che detengono il monopolio
degli agenti chimici usati in agricoltura, creando così un circolo vizioso pericoloso per la nostra salute e per
quella del pianeta.
Nel mondo abbiamo 1 Mlr. di persone che soffrono la fame e 2 Mlr. di persone in sovrappeso o obese
Per soddisfare le richieste industriali, l’eccessivo glutine nei derivati del grano che troviamo sempre più presente sulle nostre tavole risulta dannoso creando molti problemi di salute.
Il seme della Rivoluzione Verde è molto meno nutriente. Il seme OGM e quello prodotto con le nuove tecniche di breeding (NBT) sono invece brevettati e costringono gli agricoltori a dipendere dalle industrie del seme (le stesse che producono anche pesticidi) impedendone l’autosuffucenza.
Anche i paesi ricchi soffrono delle conseguenze della Rivoluzione Verde, perchè quello stesso seme povero di nutrimento è alla base delle cause che determinano svariate patologie tra cui obesità, diabete, celiachia e malnutrizione in generale.
9 TRA I 12 VELENI PIU’ PERICOLOSI AL MONDO SONO PESTICIDI
“Sul fatto che la salute sia legata a quello che mangiamo credo che tutti siano d’accordo. Ma poiché quello che mangiamo viene dai semi – anche quando mangiamo carne, di fatto, indirettamente, mangiamo i semi che hanno generato il fieno o il mangime per il bestiame – possiamo affermare che, in definitiva, la salute dipende dai semi.”
Prof. Salvatore Ceccarelli – Agrogenetista
La Rivoluzione Verde ha finito con il servire gli interessi delle multinazionali del cibo, della chimica e della
farmaceutica. Sembra risolvere problemi ma solo apparentemente e per brevi periodi arrivando sucessiva-
mente a creare problemi che, visti nel loro insieme, sono ben più gravi. In realtà ha creato un monopolio del
seme, di un seme povero di nutrienti, che necessita di una gran quantità di acqua, in cui la coltivazione dello
stesso porta necessariamente all’uso di veleni che inquinano l’ambiente
e l’essere umano. Il rapporto diretto
tra i coltivatori e i distributori del seme ha portato i contadini a non comunicare più tra di loro e a non scambiarsi più quelle conoscenze che sono sempre state alla base del benessere e dell’evoluzione umana.
In realtà questa Rivoluzione Verde porta alla povertà, alla malnutrizione, alle malattie e alla dipendenza dell’agricoltore dai distributori impedendo così quell’autosufficienza agricola e alimentare fondamentale soprattutto
nei paesi poveri
Più del 50% del mercato del seme e dei pesticidi è in mano alle stesse aziende
Perchè non viene adottato a livello internazionale?
In questa particolare fase storica in cui ci troviamo, i problemi delle carenze alimentari – che stanno colpendo non più solo i paesi poveri e in via di sviluppo – della crisi climatica dovuta alla scarsità di acqua, dell’esplosioni di malattie anche sempre tra i più giovani e non ultima la drammatica guerra che si consuma nei territori che producono la principale fonte di approvigionamento di grano al mondo, la Russia e l’Ucraina, rende questo metodo di coltivazione descritto nel documentario una possibile soluzione ad alcuni dei principali problemi che affliggono il mondo intero.
A testimonianza di questa tesi incontreremo esperti italiani ed internazionali che ci illustreranno, ognuno per le proprie competenze, le problematiche relative alle politiche e ai metodi attuali di coltivazione e di conseguenza ai problemi generati dall’inquinamento, dalle carenze alimentari, dalla povertà, dalla salute compromessa, dalla cattiva alimentazione e dalle politiche internazionali rivolte al profitto e al controllo dell’economia mondiale. Contadini, agricoltori, nutrizionisti e ricercatori in Italia e nel mondo ci testimonieranno come invece questo metodo di coltivazione sia assolutamente vincente dal profilo ecologico, ambientale, nutrizionale, economico e produttivo.
Ma se questo metodo di coltivazione è così efficiente anche da un punto di vista economico e produttivo, perchè non viene adottato a livello internazionale?
Perchè rendendo liberi gli agricoltori di essere totalmente autosufficienti e non più dipendenti dalle grandi industrie dell’agro alimentare e dei pesticidi favorirerebbe soprattutto da un punto di vista economico quel principio di autodeterminazione dei popoli e dei governi tanto in contrasto con l’odierno modello dominante basato sulla competizione nello sfruttamento delle risorse dei paesi a scapito del benessere della popolazione
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