Intervista

Salvatore Ceccarelli

Miscuglio di Aleppo

Salvatore Ceccarelli evidenzia il ruolo centrale del seme nel sistema agricolo e nel controllo del cibo e della salute umana. Critica il fatto che il controllo dei semi sia passato dai contadini alle grandi corporazioni, rendendo l’agricoltura dipendente dall’industria chimica e dalle multinazionali. I semi usati in agricoltura biologica, selezionati per l’agricoltura industriale, non sono adatti a soddisfare le esigenze del biologico, penalizzandone la produttività. Questo ha effetti negativi sulla salute umana, con un aumento di obesità e intolleranze alimentari. Ceccarelli sostiene l’uso delle popolazioni evolutive, che si adattano meglio ai cambiamenti climatici e riducono la dipendenza dai prodotti chimici. Incoraggia i contadini a riappropriarsi del controllo dei semi per promuovere la biodiversità e creare economie locali più resilienti.

Riassunto del contenuto:

  • Importanza fondamentale del seme: Salvatore Ceccarelli considera il seme come il punto centrale di tutto il sistema agricolo. Non solo rappresenta l’inizio e la fine di ogni ciclo di coltivazione, ma chi ne detiene il controllo, di fatto, controlla il cibo, la sicurezza alimentare e la salute umana. Il seme, secondo Ceccarelli, è simbolo di indipendenza e sovranità per i contadini, essenziale per mantenere la biodiversità e l’autosufficienza alimentare.

  • Critica al controllo corporativo: Ceccarelli critica duramente il processo di centralizzazione del controllo dei semi, che è passato dalle mani dei contadini a poche grandi corporazioni. Questo cambiamento ha reso l’agricoltura globalmente dipendente dall’industria chimica e dalle tecnologie genetiche. Le multinazionali controllano la maggior parte delle risorse genetiche, imponendo semi brevettati che costringono i contadini a comprare ogni anno nuove sementi, rompendo il ciclo naturale di riproduzione e rendendoli dipendenti dalle aziende.

  • Problemi dell’agricoltura biologica: Ceccarelli sottolinea che i semi utilizzati nell’agricoltura biologica non sono adatti alle specificità di questo tipo di coltivazione. La maggior parte dei semi disponibili sul mercato sono stati selezionati per l’agricoltura industriale intensiva, con l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi. Di conseguenza, l’agricoltura biologica, che non fa uso di questi prodotti chimici, è penalizzata in termini di produttività, in quanto non può sfruttare il pieno potenziale delle sementi industriali.

  • Impatto sulla salute umana: Ceccarelli mette in evidenza come la moderna alimentazione, basata su un’agricoltura industriale orientata al profitto, abbia effetti negativi sulla salute. Il consumo di prodotti alimentari derivati da colture trattate con chimica intensiva ha contribuito all’aumento dell’obesità, delle intolleranze alimentari, in particolare legate al glutine, e di altri problemi di salute pubblica.

  • Popolazioni evolutive e resilienza climatica: Ceccarelli promuove l’uso delle popolazioni evolutive, ossia miscugli di semi diversi che possono evolversi e adattarsi a vari ambienti. Queste popolazioni non sono geneticamente uniformi, come i semi ibridi industriali, ma si adattano meglio ai cambiamenti climatici, riducendo la necessità di interventi chimici. Questo approccio potrebbe favorire una maggiore sostenibilità agricola a lungo termine.

  • Riappropriazione del controllo del seme: L’agronomo propone che i contadini si riapproprino del controllo dei semi, tornando a selezionare e conservare le varietà più adatte ai loro territori. Questa riappropriazione è vista come un passo fondamentale per preservare la biodiversità agricola, proteggere la sovranità alimentare delle comunità e promuovere economie locali più resilienti e sostenibili.

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