PAESAGGIO CULTURALE
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L'Intreccio tra Natura e Patrimonio Immateriale
Il paesaggio non è solo un insieme di elementi naturali e costruiti, ma un’espressione vivente della cultura e delle tradizioni immateriali che si sono sviluppate e tramandate nel tempo. Attraverso le attività umane, come l’agricoltura, il giardinaggio e l’artigianato, il paesaggio riflette le conoscenze, le pratiche e i valori di una comunità. In questa sezione, esploriamo come il patrimonio culturale immateriale e il paesaggio si intreccino, creando un legame indissolubile tra natura e cultura, tra passato e presente.
Il paesaggio e la cultura immateriale sono profondamente interconnessi. Mentre il paesaggio rappresenta l'ambiente fisico che ci circonda — dalle colline e campi agricoli ai giardini e città — la cultura immateriale include le pratiche, le conoscenze, le tradizioni e le espressioni che le comunità sviluppano e tramandano nel tempo. Questi elementi immateriali modellano il paesaggio e, allo stesso tempo, ne sono influenzati, creando una relazione simbiotica che evolve costantemente.
Il Paesaggio come Riflesso della Cultura Immateriale
La gestione del paesaggio, spesso tramandata attraverso generazioni, è una delle principali forme in cui si manifesta la cultura immateriale. Pensiamo, ad esempio, all’agricoltura tradizionale nelle colline toscane o nei vigneti terrazzati delle Cinque Terre. Questi paesaggi non sono solo frutto dell’azione fisica dell’uomo, ma incarnano anche saperi antichi, tramandati oralmente e attraverso la pratica. Tecniche come la coltivazione biologica o l’uso di sistemi di irrigazione ancestrali (come i “mulini” ad acqua o i canali) sono un chiaro esempio di come la cultura immateriale influisca sulla forma e sulla funzione del paesaggio.
Tradizioni Artigianali e Cura del Paesaggio
Un altro esempio è rappresentato dall’artigianato legato alla cura del paesaggio. Le tecniche di potatura degli alberi, la progettazione dei giardini, e la scelta delle piante sono spesso il risultato di conoscenze tramandate e adattate nel tempo. In Giappone, ad esempio, l’arte della potatura dei bonsai è una pratica immateriale che trasforma gli alberi in vere e proprie opere d’arte viventi, modellando sia l’albero che lo spazio circostante. Allo stesso modo, i giardini all’italiana, con le loro precise geometrie e l’uso di piante autoctone, riflettono un insieme di conoscenze legate all’estetica e alla gestione sostenibile del territorio.
Il Paesaggio come Patrimonio Culturale Vivente
Il paesaggio è anche un “palcoscenico” per la cultura immateriale. Festival, celebrazioni e riti religiosi che si svolgono in determinati contesti geografici e naturali arricchiscono il significato di questi luoghi. Un esempio è il Palio di Siena, una manifestazione che ha luogo nella famosa Piazza del Campo, un elemento centrale del paesaggio urbano di Siena. Questo evento non è solo una corsa di cavalli, ma rappresenta una celebrazione di tradizioni secolari, che rafforzano il legame tra la comunità e il proprio territorio.
Paesaggio e Pratiche Agricole Tradizionali
Le pratiche agricole tradizionali sono un ulteriore esempio della connessione tra cultura immateriale e paesaggio. Nella regione Marche, ad esempio, l’uso della canapa nella produzione di carta risale a secoli fa e ha modellato non solo il paesaggio agricolo, ma anche l’economia e la cultura del territorio, in particolare a Fabriano, famosa per la produzione di carta. La coltivazione della canapa, oggi riscoperta in chiave moderna, rappresenta un esempio tangibile di come la cultura immateriale possa influenzare positivamente la gestione del territorio e il suo sviluppo sostenibile.
Conclusione
Il paesaggio è molto più di una realtà fisica: è un elemento vivo, plasmato e modellato dalla cultura immateriale delle comunità che lo abitano. La conservazione delle pratiche tradizionali e la loro trasmissione alle nuove generazioni non solo preservano il patrimonio immateriale, ma contribuiscono anche alla sostenibilità e alla bellezza del paesaggio stesso. Ogni azione, che sia la cura di un giardino o la celebrazione di una festa, racconta una storia che unisce l’uomo e la natura in un legame indissolubile.
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Orticolario 2024 e la Cultura Immateriale
Orticolario 2024 si presenta non solo come un evento dedicato alla natura e al giardinaggio, ma anche come un’importante vetrina per valorizzare la cultura immateriale legata alla cura del paesaggio. L’evento, che ospita oltre 250 espositori nazionali e internazionali, offre uno spaccato della filiera completa del settore del vivaismo e della progettazione paesaggistica, mettendo in evidenza come ogni parte di questa filiera contribuisca a plasmare e preservare il patrimonio paesaggistico e culturale.
La Filiera del Paesaggio a Orticolario
A Orticolario 2024 troviamo rappresentanti di ogni segmento della filiera della cura del paesaggio, dai vivaisti agli artigiani, dai progettisti paesaggistici ai manutentori del verde. Ogni attore gioca un ruolo cruciale nel mantenere e promuovere un paesaggio che non è solo esteticamente bello, ma anche sostenibile e culturalmente significativo.
I vivaisti, custodi di tecniche ancestrali, e gli artigiani, con arredi su misura, si uniscono ai progettisti per creare spazi che rispettano la biodiversità e la storia del territorio. La manutenzione consapevole, infine, garantisce la continuità di questi luoghi, trasformando la cura del paesaggio in un atto culturale che unisce tradizione e innovazione.
Orticolario 2024
Marco Gramaglia
Fratelli Gramaglia – Conservatori di Erbe
Nell’intervista, Marco Gramaglia, un vivaista con una lunga esperienza condivide riflessioni sulla continuità del vivaismo in Italia e sulla necessità di trasmettere la conoscenza alle nuove generazioni. Non avendo eredi diretti, Marco si è impegnato a collaborare con l’Università di Torino e altri giovani per trasmettere la propria esperienza. Pur riconoscendo le difficoltà nel mantenere vive le piccole realtà artigianali in un mercato sempre più industrializzato, crede che queste siano fondamentali per preservare la qualità e la diversità del paesaggio italiano. Sottolinea l’importanza della collaborazione tra professionisti del settore – progettisti, vivaisti e giardinieri – per creare giardini sostenibili e non standardizzati. Il vivaista lamenta l’uso eccessivo di giardini “fotocopia”, creati senza considerare l’unicità dei luoghi e delle persone, e propone di investire nella formazione e nella valorizzazione delle piccole realtà per costruire il futuro del settore.
Intervista realizzate da:
Chiara Renzi, Primigenia
Coordinatrice della sezione Paesaggio Culturale
Orticolario 2024
Alessandro Conterno
L’intervista tratta principalmente del viaggio come metafora di cambiamento e innovazione, riflettendo su come la semplicità e la scoperta siano spesso più importanti del consumismo moderno. L’intervistato racconta la sua esperienza di un viaggio in canoa da giovane, evidenziando come quell’esperienza abbia scosso i suoi schemi mentali e aperto nuove prospettive. Il viaggio non è solo fisico, ma anche un’esperienza interiore che permette di osservare il mondo con occhi nuovi, anche in contesti apparentemente banali, come la periferia di Milano.
Si esplora inoltre il concetto di innovazione e creatività, sottolineando come la capacità di rischiare sia essenziale per creare qualcosa di veramente nuovo. Negli anni ’30, l’industria italiana, con esempi come l’Alfa Romeo, era in grado di innovare perché spinta dalla collaborazione tra persone che cercavano il progresso, non solo il profitto immediato. Tuttavia, il monopolio e la finanziarizzazione dell’economia hanno ridotto queste possibilità, concentrando il potere nelle mani di pochi e riducendo la capacità delle persone di creare valore reale e sostenibile.
Infine, l’intervistato riflette su come la natura e il lavoro manuale, come l’agricoltura o la cura di un orto, possano rappresentare una via per ritrovare l’armonia e superare l’ipocrisia della società moderna. L’intervista invita a un ritorno alla semplicità e alla verità, sottolineando l’importanza di vivere in modo più consapevole e connesso alla natura e agli altri.
Intervista realizzate da:
Chiara Renzi, Primigenia
Coordinatrice della sezione Paesaggio Culturale
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Programma Azione Coesione Complementare 2014/2020
Azione 8.1 AL – Sostegno alla creazione di impresa
Misura: “Sostegno alla creazione di impresa nella Regione Marche”
Sostegno alla Creazione d’Impresa
(DDS. 995/SIP/2022)